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GAIA, CONSULENZE
E POLITICA
 

L'abbraccio mortale con Mazzoni. Nella battaglia per le elezioni comunali di Pontremoli Francesco Mazzoni ha imbarcato Enrico Petriccioli sperando di ricavarne qualche voto in più.
Invece il "fattore Petriccioli" gli farà perdere più voti di quanti ne incasserà


 
3 giugno 2016
 
Gaia, consulenze e politica
 
Techset, una società i cui soci erano enti pubblici toscani, ha elargito sostanziosi compensi per consulenze e si è indebitata in modo massiccio. Nel 2014 Gaia ha rilevato parte delle quote, ha contribuito al ripianamento dei debiti e poi a metterla in liquidazione. Così i soldi delle bollette dell’acqua sono serviti a ripagare anche i debiti spesi da Techset per le sue consulenze. Ma c’è una sorpresa. Chi era il Presidente della Techset Srl? Enrico Petriccioli, elemento di punta della squadra di Francesco Mazzoni alle elezioni comunale di Pontremoli
 
di Maurizio Bardi
 
GAIA E LE CONSULENZE DELLA TECHSET
Che cosa è Gaia? Gaia è la società a capitale pubblico che gestisce l’acqua delle province di Massa, Lucca e Pistoia. Ma è soprattutto il nuovo business dell’acqua.
Al momento Gaia è una società privata con soci pubblici. E piano piano la burocrazia legata alla politica la sta spolpando. Alla fine del 2014 i debiti di Gaia ammontavano a oltre 190 milioni di euro. E il deficit sta aumentando. Dove sono finiti tutti questi soldi?
Servono anche per mantenere una schiera di personaggi, legati alla politica, che come dirigenti e funzionari percepiscono stipendi e rimborsi di parecchie decine di migliaia di euro. Spesso senza averne le competenze professionali se non quelle di essere parenti o portaborse di qualche uomo politico oppure essere politici essi stessi.
E poi ci sono le consulenze. Sentite questa. Ci riguarda da vicino.
Techset è una società i cui soci erano enti pubblici toscani. Questa società ha elargito sostanziosi compensi per consulenze e si è indebitata in modo massiccio. Alcuni anni fa GAIA ha rilevato parte delle quote, ha contribuito a ripianare i debiti e poi a metterla in liquidazione. Così i soldi delle bollette dell’acqua sono serviti a ripagare anche i debiti spesi da TECHSET per le sue consulenze.
Ma c’è una sorpresa. Chi era il Presidente della TECHSET SRL?
Ecco la risposta: Enrico Petriccioli, di Pontremoli, che rappresenta l’idea platonica della casta lunigianese.

IL GRANDE APPARATO
Ciò che distingue i piccoli comuni da quelli più grandi non è solo il numero degli abitanti. È qualcosa di più profondo. Per i piccoli comuni il fatto di esistere non è una certezza, ma un rischio, una scommessa. I piccoli comuni vivono sulla difensiva per tutelare la propria identità nei confronti del «Grande Apparato», nel nostro caso la Regione Toscana. Che non si accorge di loro e che spesso non li prende nemmeno in considerazione.
Per questo la battaglia di Zeri contro Gaia è una battaglia eroica. Una battaglia di popolo che difende un diritto di tutti. E cioè che la storia del diritto all’acqua non sia scritta come vorrebbe il «Grande Apparato».
Proprio nel mezzo di questa battaglia di popolo, Enrico Petriccioli girava tra le valli di Zeri seminando una parola d’ordine: “Bisogna essere moderni e capire che Gaia è la soluzione”.
Mi domando: chi erano i mandanti. Forse gli stessi che gli avevano affidato la presidenza della Techset Srl?

IL PICCOLO FEUDO DI VOTI
Anche la storia della corruzione, come quella della scienza, è caratterizzata dal progresso. Pure in questo mondo decomposto, «invenzione» è la parola chiave per scoprire nuove forme di ignoto. Sta a galla chi sa rinnovarsi, chi sa elaborare nuovi metodi sempre più efficaci.
In politica però c’è bisogno di un punto fermo: un piccolo feudo di voti. Non più di trecento. Basta saperli far girare e si espanderanno in forma musicale, svelando il misterioso, ottuso fascino della clientela. Anche in questi tempi di crisi morale, di rivoluzione grillina, di nuove forme di società che stanno affacciandosi inevitabilmente, la clientela obbedisce solo a chi potrebbe procurare un posto in qualche cooperativa legata al mondo della sanità oppure in enti come Gaia, appunto.
Enrico Petriccioli è un campione di tutto questo, quasi un genio. Sono vent’anni che esibisce ad ogni turno elettorale il suo pacchetto di voti, forse non più di duecento. Ha cominciato con il Gal intorno agli anni 2000. Si è fatto nominare, per meriti politici, coordinatore di quella struttura. Poi si fatto strada chiedendo tangenti per progetti di cooperazione transazionale. E, quando ha potuto, ha preso soldi direttamente dalle casse della struttura.
Dopo quasi dodici anni di precessi la Corte di Cassazione ha detto che avevo ragione. Ha scritto che “il reato contestato (a Petriccioli e a altri due funzionari del Gal) consiste in un tentativo di concussione” ma che il reato è estinto per intervenuta prescrizione (vedi sentenza di Cassazione).

IL NUOVO BALLETTO E L'ABBRACCIO MORTALE
Nei primi mesi del 2016, alla vigila delle elezioni comunali di Pontremoli, Enrico Petriccioli ha iniziato di nuovo il balletto con il suo pacchettino di voti. Si dice che li abbia proposti ai ferriani, che i ferriani lo abbiano snobbato e non li abbiano accettati. Li ha accettati invece Francesco Mazzoni. Un abbraccio mortale che gli portarà forse duecento voti, ma gliene toglierà più del doppio. Specialmente tra coloro che hanno qualche simpatia per Grillo e il Movimento 5 Stelle. E tra chi cerca il nuovo e una politica con meno corruzione

 


 
                         
 
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