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LA TRUFFA
DELLE CENTRALI A BIOMASSE

 
25 luglio 2013
La centrale a biomasse di Pontremoli nell'area di Novoleto
La truffa delle centrali a biomasse
Le centrali a biomasse sono altamente inquinanti e sviluppano sostanze ufficialmente classificate “cancerogene” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e inquinano decine di volte più delle centrali a metano e perfino il doppio di quelle a carbone
 
di Maurizio Bardi
 
Una riunione aperta
Avevo saputo che la sera del 22 luglio era stata organizzata dal Partito Democratico una riunione aperta per discutere sull'ultimo sopruso al territorio: la costruzione di una centrale a biomasse, un termovalorizzatore (alias inceneritore) nell'area di Novoleto, a un chilometro in linea d'aria dal centro storico di Pontremoli.
Quando sono arrivato il dibattito era già cominciato. Paolo Bissoli, capogruppo dell'opposizione in consiglio comunale, mi ha guardato, ha deglutito e, senza parlare, mi ha fatto capire che ero un intruso. Lo ha capito anche Roberta Longinotti, coordinatrice della serata, se ha sentito il bisogno di reagire, con un riflesso condizionato quasi pavloviano. Ha guardato nei quattro angoli della sala e ha dato un ordine perentorio: «Chiudete le porte, così non entra più nessuno».
Volevo andarmene, poi mi sono ricordato di un piccolo libro, la cui edizione italiana è stata curata nel 1949 da Piero Calamandrei, che ne ha anche redatto la prefazione. Si intitola «Reportage scritto sotto la forca» ed è la cronaca clandestina, le note di prigioniero scritte su minuscoli frammenti di carta da Julius Fucik, scrittore cecoslacco, giustiziato dai nazisti l'8 settembre 1943. Nel diario di Fucik manca completamente il compatimento della propria sorte, che negli altri documenti del genere capita invece spesso di scoprire. Si tratta piuttosto di un incitamento concreto all'azione, a resistere, un invito a vegliare («Vegliate uomini» sono le ultime parole del Reportage di Fucik) che molto era piaciuto a Calamandrei.
Così sono rimasto. Con la sensazione di essere però un po' prigioniero. Di qualcuno che diceva che non voleva, però voleva.
Trovo scandaloso che la costruzione di una centrale a biomasse sia considerato da un partito come il PD «affari loro» e che vengano chiuse le porte in faccia ai cittadini che vogliono saperne di più.

Problemi per la popolazione e nessun vantaggio
Nella più totale disinformazione verso l'opinione pubblica, l'oligarchia burocratica e politica della provincia ha approvato trasversalmente un progetto della «Renovo Bioenergy» di Mantova per la costruzione di una centrale a biomasse che comincerà a prendere forma nei prossimi mesi. Della Autorizzazione Unica della provincia di Massa alla Renovo (il documento più importante) come della convenzione tra la stessa ditta e il Comune di Pontremoli, non c'è traccia nè sul sito del Comune di Pontremoli, nè sul sito della Provincia di Massa Carrara. In barba alla trasparenza.
In Europa le centrali a biomasse sono considerate progetti con caratteristiche sfavorevoli. Perchè in Italia allora si continua a promuoverle? La risposta sta in un sistema di incentivi eccessivi, che non ha eguali in altri paesi, che però non prende in considerazione i costi ambientali.
Ed a parte il danno per la salute dovuto alle emissioni di polveri dalle ciminiere, quali sono i vantaggi concreti dei pontremolesi, a chi va la corrente elettrica generata, nel progetto è prevista qualche redistribuzione ai cittadini o alla rete elettrica commerciale?
Perchè non è stato pubblicato da nessuna parte il contratto tra l'ente pubblico e l'ente privato?
Quale è il circuito di scatole cinesi in cui coinfluirà tutta l’energia prodotta, come pure il profitto?
Sulla base di autorevoli studi è dimostrato che le centrali a biomasse sono un affare solo per chi le realizza e le gestisce mentre rappresentano un serio problema per le popolazioni locali che le ospitano.
Le centrali a biomasse sono altamente inquinanti e sviluppano sostanze ufficialmente classificate “cancerogene” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e inquinano decine di volte più delle centrali a metano e perfino il doppio di quelle a carbone. Compromettono la salute soprattutto delle fasce più deboli quali bambini, anziani e malati ma non riparmiano nessuno.
Non esiste alcun vantaggio, di nessun tipo, per la comunità locale: non ci saranno riduzioni sulla bolletta energetica né altri vantaggi di tipo economico ma anzi l’inquinamento derivante dalla centrale in funzione porterà (oltre ai prevalenti rischi per la salute) danni alle produzioni tradizionali locali, all’eno-gastronomia, alle attività economiche di accoglienza (alberghi, bed and breakfast, agriturismi, ristorazione, ecc) e finanche al valore di terreni e immobili, com’è verificabile in tutte le situazioni simili a questa.
Soprattutto le centrali a biomasse possono trasformarsi in inceneritori di rifiuti e con l’emergenza alle porte questa diventa una prospettiva sempre più concreta.
L'utilizzo del legname per produrre energia distrugge ecosistemi forestali e la combustione del legno crea sostanze nocive in quantità maggiore di altri combustibili. Così in Piemonte il TAR di Torino ha appena bloccato la centrale di Luserna S.Giovanni, valutando che l'interesse all'uso di energia rinnovabile non può oltrepassare la tutela della salute dei cittadini

I nostri boschi non bastano
Per quanto riguarda l'impianto di Novoleto il combustibile previsto è biomassa costituta, in questa fase, da cippato di legno, che dovrebbe provenire dal territorio agricolo-forestale del comune di Pontremol e dintorni, secondo le linee del piano energetico provinciale.
Durante la riunione Ernesto Galanti, presidente di una cooperativa che produce miele, ha evidenziato che l'estensione del comune è di 18.000 ettari. Però il bosco ne rappresenta solo una parte, in quanto dalla superficie totale bisogna escludere la superficie dei paesi, delle strade, dei prati, dei seminativi, dei vigneti, degli uliveti , dei castagneti da frutto e quant'altro.
Ciò che resta è tagliabile a un costo economicamente compatibile con quanto viene pagato il legname?
Con queste ipotesi di buon senso, sostiene Galanti, viene fuori che, anche se tutti i proprietari mettessero a disposizione i loro boschi tagliabili (e ciò è poco probabile) per fare funzionare l'impianto, non si riuscirebbe a garantire un turno di taglio e quindi mancherebbe materia prima.

Ci possiamo fidare?
E allora? Allora, a mio parere, significa che la Renovo Bioenergy importerà con tir quotidiani il combustibile.
Ci possiamo fidare che ad essere bruciato sarà «cippato» (comunque produttore di polveri dannose) e non materiale tossico, magari legname verniciato, o molto peggio? Ci possiamo fidare dei controlli, specialmente se saranno affidati allo stesso tecnico comunale che in questi mesi ha gestito troppo segretamente gli aspetti burocratici e amministrativi della vicenda?
In questo caso c'è di mezzo la salute della gente. Non si tratta di un impianto fotovoltaico come quello di Arzelato, costruito dalla Montefo s.r.l. di Lido Agostinetti, il quale in coindenza della realizzazione del parco fotovoltaico ha pensato bene di far dotare anche il tetto della casa del tecnico comunale in questione (tutto regolarmente, riteniamo) di una serie di pannelli solari. In questo caso si tratta di pericolo serio per la salute. Se scopriremo, al posto dei pannelli solari, un giro di stufe a pellet o qualcosa di altro, ritengo che qualche domanda ce la dovremo fare.

Il ricorso al Tar

Alla fine della riunione tutti sono d'accordo: dopo tanta inerzia i tempi sono strettittissimi, è necessario organizzare subito un ricorso al Tar Regionale per ottenere almeno una sospensiva. Poi si vedrà.
Tutti d'accordo tranne Paolo Bissoli, che sembrava avere sbagliato riunione. Secondo Bissoli il ricorso non va fatto, perchè se il Tar darà torto, questa possibilità sarà bruciata. Ma quale altre possibilità esistono, se fra poche settimane il progetto dell'impianto diventerà esecutivo?

Il Comitato

Durante il consiglio comunale che si terrà sabato 27 luglio alle 9:00 verrà discussa l'interpellanza presentata dal gruppo del Partito Democratico.
Personalmente credo che non si otterrà alcun risultato, a parte un po' di scena dei consiglieri dell'opposizione per cavalcare l'onda. Ci sono troppe ambiguità. Il PD pontremolese sembra ora sinceramente contrario al termovalorizzatore, ma per un anno dov'era? I suoi consiglieri non potevano non essere informati della vicenda, ma hanno lasciato correre. D'altronde l'Amministrazione Provinciale, guidata da Osvaldo Angeli (PD), ha certamemente favorito lo sviluppo del progetto. E siccome Angeli conta poco, questo significa che chi conta veramente nel Partito Democratico ha già sponsorizzato l'iniziativa.
I pontremolesi, se vogliono bloccare la centrale a biomasse di Novoleto, non devono contare sui partiti, purtroppo coinvolti in interessi trasversali. Se vogliono bloccare la centrale a biomasse hanno un'unica prospettiva: organizzarsi in un Comitato indipendente.
E devono farlo presto. Molto presto
 
 
  I ballerini delle biomasse
Sabato 9 novembre 2013. Radio Tam Tam trasmette un dibattito su «biomasse si, biomasse no». Aggiungiamo una domanda per Rossetti. Cosa sarrebbe successo se, non un privato, ma un'associazione di cittadini avvesse chiesto l'affidamento dei 35 milioni di incentivi previsti per la centrale di Novoleto?
  Gli dei hanno sete
Riguardo alla centrale a biomasse di Novoleto lo scenario è cambiato. Il sindaco di Pontremoli ha fatto un passo indietro. Il cuore del conflitto ora si sposta altrove. In Provincia e in Regione. Ma c'è chi vuole concentrare lo scontro nell'ambito del comune di Pontremoli. Cerchiamo di capire perchè. E cosa bisogna fare....
  Il silenzio che parla
Il Consiglio comunale si riunisce il 30 agosto 2013 per discutere l'interrogazione di Rolando Scatena sulla centrale a bioomasse di Novoleto. Replica l'assessore Gianluca Crocetti, ma è un boomerang. In sala ci sono duecento cittadini che attendono risposte. Anche dal Sindaco.....
  Testamenti traditi
Le piccole città, specialmente quelle toscane, formano un'altra Italia, la cui esistenza fa da contrappunto a quella delle grandi città, delle metropoli. Chi arriva e le guarda dal di fuori rimane incantato dalla vitalità della loro vita culturale. Il vantaggio di essere piccoli sta proprio negli avvenimenti culturali a misura d'uomo.....
 

Renovo in gran segreto
Tutto si è svolto in gran segreto. L'iter, dalla domanda all'autorizzazione finale, si è concluso in meno di tre mesi. E senza che il consiglio ne fosse informato. La non-interrogazione del capo gruppo dell'opposizione Paolo Bissoli non ha hato risposte.....

  Pontremoli, la truffa delle centrali a biomasse
Le centrali a biomasse sono altamente inquinanti e sviluppano sostanze ufficialmente classificate “cancerogene” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Europa le centrali a biomasse sono considerate negativamente....

DOCUMENTI
·  La delibera della giunta del Comune di Pontremoli che revoca la cencessione per la centrale a biomasse (30.10.2013)
 
·  La lettera del Comitato al sindaco di Pontremoli (30.10.2013)
 
·  L'autorizzazione Unica della Provincia di Massa Carrara alla società Renovo Bioenergy
 
·  L'autorizzazione Unica della Provincia di Massa Carrara- Gli allegati
 
·  La convenzione del Comune di Pontremoli con la società Renovo Bioenergy di Mantova
 
·  L'interrogazione al sindaco
REPORT
·  Il Risarcimento
Comunicato N.5 del Comitato «No-Grazie»
 
·  Il Comitato ha deciso: ricorso al Tar e referendum
Comunicato N.4 del Comitato «No-Grazie»
 
·  La relazione di Federico Valerio presentata al Convegno «Il lato oscuro delle centrali a biomasse»
Pontremoli, 21 settembre 2013
 
·  Il manifesto del Convegno «Il lato oscuro delle centrali a biomasse»
Pontremoli, 21 settembre 2013
 
·  Il Comitato ricorre al Tar contro la centrale a biomasse
Comunicato N.2 del Comitato «No-Grazie»
 
·  Il Comitato dice no alla centrale a biomasse di Novoleto (Pontremoli). Ecco perchè
Comunicato N.1 del Comitato «No-Grazie»
 
·  Il reattore a gassificazione di Arpiola (Mulazzo) di Roberto Malaspina
RASSEGNA STAMPA
· Nulla la cessione del terreno, stop alla centrale
30 ottobre 2013, Il Tirreno, Cronaca della Lunigiana
· Progetto-biomasse mette in crisi un azienda
3 settembre 2013, La Nazione, Cronaca della Lunigiana
· La centrale divide gli oppositori. Slow-Food propone una società mista
7 settembre 2013, La Nazione, Cronaca della Lunigiana
 

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